CLISTENE
(VI secolo a.C.). Politico ateniese. Della famiglia degli Alcmeonidi, nipote del tiranno Clistene di Sicione, fu arconte per la prima volta forse nel 525-524 a.C., ma verso la fine della dominazione di Ippia fu esiliato, rientrando ad Atene solo dopo la cacciata del tiranno (510). Sorse allora una fiera rivalità tra Clistene, capo dei fuoriusciti, e Isagora che, alla guida della fazione più conservatrice dell'aristocrazia, riuscì a prevalere e a farsi eleggere arconte per l'anno 508-507, mentre gli Alcmeonidi furono di nuovo banditi. Solo quando Isagora e il re spartano Cleomene I, assediati sull'acropoli dagli ateniesi in armi, furono costretti alla resa, Clistene poté riprendere il suo ruolo e portare a termine quelle riforme che aveva intrapreso. Si trattò innanzitutto di una revisione del sistema tribale ateniese al fine di sciogliere i vecchi gruppi di potere che monopolizzavano lo stato, riorganizzando quest'ultimo su base territoriale e non più gentilizia. In luogo delle quattro tribù ioniche, sopravvissute solo in ambito sacrale, furono create dieci nuove tribù, ciascuna delle quali comprendeva tre distretti (trittie), scelti in modo da rappresentare le tre zone in cui era stata suddivisa l'Attica: la città, l'entroterra e la costa. Unità territoriali di base del nuovo ordinamento furono i demi, a loro volta raggruppati nelle trittie, ai quali spettavano la compilazione delle liste dei cittadini e l'amministrazione locale in ambito finanziario e cultuale. Le dieci tribù, designate con i nomi dei più famosi eroi locali, fornivano ciascuna un reggimento di opliti, comandato da uno stratego elettivo, e uno squadrone di cavalleria; alle tribù era inoltre collegato il nuovo organo di governo creato da Clistene, la bulé dei Cinquecento, in sostituzione del consiglio dei Quattrocento, istituito da Solone. La bulé era suddivisa in dieci sezioni (pritanie), corrispondenti alle tribù, ciascuna delle quali forniva cinquanta membri che rimanevano in carica a turno per la decima parte di un anno. A capo di ogni pritania vi era un presidente che cambiava quotidianamente. Con queste riforme Clistene pose le basi essenziali di un sistema di governo che sarebbe rimasto in vigore per due secoli e fu pertanto considerato, insieme con Solone, il fondatore della democrazia ateniese.

D. Ambaglio

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